Tutele della Futura Mamma

Ultima modifica 7 gennaio 2022

CONGEDO ED INDENNITA' DI MATERNITA'
La madre lavoratrice ha diritto al congedo di maternità: 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo. Se non c'è rischio di salute, si può posticipare: 1 mese prima del parto e 4 mesi dopo.
Durante questo periodo è prevista un'indennità  pari all 80% della retribuzione. Nel settore pubblico e, in alcuni casi anche nel privato, la contrattazione riconosce fino al 100%.
In caso di adozione o affidamento, il congedo di maternità  può essere chiesto per i primi tre mesi successivi all'effettivo ingresso in famiglia del bambino, a condizione che il bambino non abbia superato i sei anni di età.
Il diritto al congedo può essere esercitato anche dal padre in caso di morte o grave infermità  della madre o di abbandono, nonchè in caso di affidamento esclusivo al padre.
 
 
CONGEDO ANTICIPATO
La lavoratrice in stato di gravidanza ha diritto al congedo anticipato: 
 
  • nel caso di gravi complicanze della gestazione;
  • quando è affetta da una malattia che la gestazione potrebbe rendere più grave;
  • quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute tali da pregiudicare la salute della donna e del bambino.
 
DIVIETO DI LICENZIAMENTO
La legge vieta al datore di lavoro di licenziare la lavoratrice dall'inizio della gestazione fino al compimento di un anno di età del bambino (ovvero, in caso di adozione o affidamento, fino ad un anno dall'ingresso del minore in famiglia).
 
LAVORO FATICOSO, INSALUBRE O PERICOLOSO
Durante la gravidanza e fino a sette mesi di età  del bambino, la donna non può essere adibita a lavori pesanti, faticosi e insalubri. L'ambiente di lavoro non deve essere idoneo esposto ad agenti chimici o fisici nocivi (es. radiazioni, rumori, vibrazioni, sbalzi di temperatura), ad agenti biologici (es. virus o batteri) o a processi industriali pericolosi (es.lavorazioni di sostanze nocivi come mercurio, piombo, monossido di carbonio...). Inoltre la donna non deve svolgere lavori notturni.
Nel caso in cui la donna sia esposta a rischi di questo genere, il datore di lavoro deve provvedere ad un cambio di mansione che comunque non deve pregiudicare il salario ne la qualifica retributiva. Se questo non è possibile, la futura mamma ha diritto all'astensione dal lavoro da subito.

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